Come affrontare un colloquio di lavoro e le domande più frequenti

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Come affrontare un colloquio di lavoro? È questa la domanda che attanaglia tantissimi candidati che hanno ottenuto un feedback positivo e vengono contattati per un primo incontro.

Cominciamo col dire che è il modo stesso in cui viene posta la domanda a essere errato: “affrontare” è un termine che rimanda a qualcosa di difficile, come se si trattasse di un esame e si fosse in attesa di un voto.

In realtà, il colloquio dovrebbe essere vissuto come momento di confronto, di scambio, di interesse.

Il che ci riporta a un altro frequente timore: quali sono le domande tipiche di un colloquio di lavoro? E come bisogna rispondere?

E se, invece, ci chiedessimo “quali sono le domande da fare a un colloquio di lavoro?”. Perché sì, potrebbero esserci dubbi o semplicemente domande di curiosità che tu stesso vorresti porre al recruiter.

Se è vero che l’azienda sta cercando il candidato perfetto, non c’è da dimenticarsi che anche il candidato è in cerca di un’esperienza che possa risultare utile.

Insomma, per prima cosa abbandoniamo l’idea che il colloquio sia un esame da superare. Non c’è un voto finale, bensì la possibilità di iniziare un percorso professionale soddisfacente, di dimostrare cosa sappiamo fare, di crescere grazie a una nuova esperienza.

Come affrontare un colloquio di lavoro con il giusto atteggiamento

Fatte le dovute premesse, come tutte le cose anche per il colloquio di lavoro esistono dei pregi e dei difetti.

Per i primi, lo abbiamo visto poco fa, c’è la possibilità di avere un confronto che potrebbe servire per tutta la vita.

Sono sempre di più le aziende che restituiscono un chiaro e preciso feedback dopo il colloquio di lavoro: anche quando si tratta di un feedback negativo, e soprattutto se si tratta del primo colloquio di lavoro, si è pur sempre imparato qualcosa e si possono ricordare gli errori compiuti per non ripeterli in seguito.

Allo stesso tempo, non è facile superare un colloquio di lavoro se non si tengono in considerazione alcune “regole”, che si tratti dell’outfit, della comunicazione non verbale oppure delle risposte a determinate domande.

Proprio per facilitarti e rispondere a tutti i tuoi dubbi e perplessità su come sostenere un colloquio di lavoro, abbiamo creato la nostra videoguida su come trovare lavoro che dedica un’intera sezione a questo argomento e in cui troverai consigli pratici e un elenco delle domande più frequenti.

In alternativa, puoi anche contattarci al numero 348 473 6945 per ottenere una consulenza in vista del tuo prossimo colloquio. Ti aiuteremo a metterti a tuo agio, a prepararti per eventuali “domande trabocchetto” tramite una semplice simulazione.

Come presentarsi e come vestirsi a un colloquio di lavoro

Un consiglio: non perdere tanto tempo a rimuginare sull’outfit per il colloquio di lavoro.

Come per qualsiasi altro contesto, è sicuramente importante ragionare su come presentarsi a un colloquio di lavoro, ma non cadere nel tranello.

Non perdere la testa pensando di dover comprare un importante o elegante abito (anche perché, qualora venissi assunto, dovresti poi comprarne altri, no?).

Prima di tutto non per tutte le aziende è necessario presentarsi in abiti eleganti. Non c’è nulla di male a indossare semplici jeans al colloquio di lavoro, magari abbinati a una giacca: non esiste un rigido dress code per il colloquio.

In secondo luogo, concentrati piuttosto sugli argomenti di discussione, sull’atteggiamento da avere e soprattutto… sulla comunicazione non verbale.

Il nostro corpo, specialmente nei momenti di tensione, dice moltissimo di noi.

Sedere spalle incurvate o non sostenere lo sguardo dell’interlocutore sono atteggiamenti che possono dire molto più delle parole.

Mostrati, anzi, rilassato, accogliente, a tuo agio.

Sono proprio questi alcuni degli aspetti che abbiamo approfondito nella nostra videoguida su come trovare lavoro. Ricorda sempre che nella conversazione, anche se viene in qualche modo indirizzata dal recruiter, tu sei parte attiva.

Come si svolge un colloquio di lavoro e quanto dura

Non è possibile indicare una durata prestabilita per un colloquio di lavoro.

La domanda non ha molto senso: potresti trovarti talmente a tuo agio con l’HR da conversare amabilmente per quasi un’ora oppure trovare un accordo nei primi 5 minuti (sia esso in positivo o in negativo).

Di norma, il colloquio si svolge più o meno sempre allo stesso modo: il recruiter ti darà carta bianca all’inizio, con la classica domanda “ci parli un po’ di lei”.

Questa prima fase serve a rompere un po’ il ghiaccio, prima di passare a domande più specifiche, per esempio sulle esperienze professionali passate o sul percorso di studi.

Prima di arrivare al giorno del colloquio, assicurati di avere a disposizione il maggior numero di informazioni sull’azienda. Questo aiuterà a creare un certo feeling e a evitare l’effetto “esame” che raramente porta a qualcosa di buono.

Come affrontare un colloquio di lavoro, quali sono le domande più frequenti e cosa chiedere al recruiter

Non puoi non superare un esame se hai già tutte le risposte prima di affrontarlo. Allo stesso modo, anche conoscere in anticipo alcune delle domande più frequenti al colloquio di lavoro ti permetterà, quantomeno, di rispondere prontamente.

Le domande tipiche di un colloquio puntano non solo a farsi un’idea delle competenze tecniche, ma anche della personalità di un candidato, delle sue soft skills, delle sue capacità di autocritica.

Ecco perché durante un colloquio di lavoro spuntano quasi sempre fuori delle domande a trabocchetto.

Tra le più “famose” c’è senza dubbio quella che riguarda i punti deboli.

Sono molti i recruiter che chiedono di elencare 3 pregi e 3 difetti.

Nel primo caso, attenzione a non risultare altezzosi, nel secondo a dare una buona impressione è la prontezza e la capacità di analisi.

Facciamo un esempio:

uno dei miei più grandi punti deboli è l’essere troppo scrupoloso, talvolta impiegando molto tempo a concludere un progetto, ma sto migliorando molto da questo punto di vista. Questo aspetto mi ha permesso di organizzare e prioritizzare i miei compiti.

Come vedi, il difetto presentato in questo esempio contiene in sé un aspetto positivo.

Non solo, il candidato dimostra anche di aver imparato dall’esperienza e di aver trasformato questo aspetto negativo in un vantaggio.

Sono, però, molte le domande che il recruiter potrebbe porti e per le quali è sempre consigliabile preparare delle risposte in anticipo (benché non si debba rinunciare a una quota di improvvisazione durante il colloquio vero e proprio).

Noi le abbiamo analizzate nella nostra videoguida su come trovare lavoro: un elenco delle 6 domande più frequenti, comprese domande a trabocchetto (pregi e difetti, ma anche la tipica “dove si vede tra 5 anni?”), per non farsi trovare impreparati e affrontare con sicurezza e determinazione il colloquio di lavoro.

Inoltre, non dimenticare che, così come il recruiter deve farsi un’idea di te, anche tu hai tutto il diritto di farti un’idea sull’azienda, sulle persone con le quali lavorerai, quali saranno le tue mansioni ecc.

Dovrai preparare, dunque, anche delle domande da fare al colloquio di lavoro, anche perché, tienilo ben presente, a conclusione del vostro incontro sarà proprio il recruiter a chiederti se hai qualche domanda.

È fondamentale che, in questa fase, tu non risponda con un “no” secco: ancora una volta, hai la possibilità di mostrare il tuo interesse. Fai solo attenzione a non porre domande “banali” su cose che si presuppone tu sappia già sull’azienda.

Come affrontare con successo un colloquio di lavoro grazie alle simulazioni

Speriamo che con le informazioni fornite tu ti sia fatto un’idea di come superare con successo un colloquio di lavoro.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: è per questo che il migliore consiglio è senz’altro fare almeno una simulazione del colloquio di lavoro prima di affrontarlo, non importa se si tratti del primo, secondo, terzo o ennesimo al quale ti presenti.

Ricorda che, se hai bisogno di aiuto per prepararti, puoi sempre contattarci al numero 348 473 6945 per una consulenza: lavoreremo assieme con esempi pratici e grazie a una simulazione ad hoc.

Inoltre, prima del giorno dell’incontro, rifletti su cosa portare al colloquio di lavoro.

Oggi come oggi non è sempre indispensabile portare con sé il curriculum, il portfolio o la lista delle referenze, considerando che molti di questi elementi vengono oggi inviati tramite e-mail o altri canali online. In ogni caso, assicurati che il recruiter non desideri esplicitamente queste cose.

Infine, ricorda di dare un’occhiata alla nostra videoguida: non forniamo solo consigli su come affrontare il colloquio di lavoro, ma anche su come creare il curriculum, la lettera di presentazione, il portfolio, sui metodi per trovare lavoro (offline e online) e come inviare le candidature. L’anteprima è gratuita.

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