L’email marketing rimane oggi una delle tecniche più efficaci tra le strategie del web marketing, ma allo stesso tempo anche una delle più insidiose. Non avere una solida base di conoscenza del campo non solo metterebbe a rischio gli obiettivi che ci si era prefissati di raggiungere, ma anche di non sfruttare a pieno le potenzialità della strategia stessa.
Dell’email marketing abbiamo già dato una panoramica in questo articolo: abbiamo chiarito cos’è, chi è l’email marketing specialist e quali sono gli errori più comuni in cui può incappare.
Studiare e progettare una propria tattica è indispensabile, ma ti starai chiedendo come poter essere certo che il tuo metodo stia ottenendo il giusto riscontro. Per rispondere a questa domanda, esistono gli email marketing analytics che consentono di valutare l’andamento del business. Oggi ci concentreremo sui KPI: cosa sono, a cosa servono e in che modo di permetteranno di monitorare l’andamento della tua attività.
Email marketing analytics: cosa sono i KPI?
Qualunque sia il tuo obiettivo, il prossimo passo da fare è capire quali metriche avrai bisogno di tracciare per capire quanto e in che modo la tua attività sta crescendo: per poterlo fare devi affidarti ai KPI.
I KPI (key performance indicator, ovvero indicatori di prestazione chiave) sono strumenti di email marketing analytics che ti permettono di monitorare le prestazioni della tua attività.
Sebbene per fare email marketing bisogna conoscere le tecniche e impostare una strategia, è importante anche rendersi conto di quali siano le falle che non permettono di raggiungere l’obiettivo sperato. Potrebbe trattarsi di un problema di contenuti? Una mancata partecipazione da parte degli utenti? Una bassa prestazione derivata da problemi tecnici e di device?
Analizzando i KPI e quindi individuando l’errore, potrai agire in maniera diversa, affinare la tua tecnica e assicurarti i migliori risultati.
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I 6 KPI indispensabili da tenere sotto controllo
In questo articolo ci soffermeremo sui KPI on-mail, ovvero tutto ciò che riguarda l’interazione diretta tra l’utente e l’email e poco di KPI-offmail, cioè tutto ciò che parte dall’email ma si realizza su altre piattaforme come il sito, il blog ecc.
Andiamo allora ad analizzare alcune metriche indispensabili per un email marketing specialist:
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OPEN RATE: L’open rate, o tasso di apertura, è la percentuale di email effettivamente aperte dagli utenti rispetto al numero complessivo delle email inviate. Conoscere questo dato potrà aiutarti a comprendere quale aspetto della tua strategia migliorare: se hai un basso tasso di apertura delle email probabilmente dovrai impegnarti a catturare di più l’attenzione dei tuoi utenti o scegliere diversi orari di invio per assicurarti che il tuo messaggio non passi inosservato.
L’open rate si dimostra essere ancor più funzionale se utilizzato in concomitanza con altri indicatori come il click-through rate, i reclami di spam o il numero di unsuscribe. -
CTR: Il CTR, o click-through rate, è la percentuale dei click che un utente ha effettuato su un link presente nell’email e cioè in quanti aprono il tuo annuncio. Una buona percentuale è un ottimo indicatore per misurare la pertinenza della newsletter e dei tuoi contatti e per capire quanto i tuoi annunci siano in linea con i bisogni o gli interessi degli utenti. Inoltre potrai capire quali sono gli annunci migliori e le parole chiave che ottengono un miglior profitto.
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CONVERSION RATE: Il conversion rate, o tasso di conversione, calcola la percentule di utenti che hanno interagito con le email portando a termine l’obiettivo per il quale era stata spedita. In sostanza, quanti utenti hanno risposto positivamente al nostro intento (iscriversi alla neswletter, scaricare un file o vendere un prodotto). Per poterci assicurare un buon conversion rate, è importante fare in modo che il cliente sia attratto dalla nostra call to action e, allo stesso tempo, che la sua azione sia veloce e immediata.
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UNSUBSCRIPTION RATE: L’Unsubscription rate calcola la percentuale di utenti che ha deciso di non ricevere più comunicazioni. Se la tua percentuale di unsubscribe è alta, forse c’è un problema nella tua lista contatti. Persone non conformi al tuo brand, poco interessate alla tua newsletter o ai tuoi prodotti, non portano risultati. Tieni cura della qualità della tua lista email. Permetti agli utenti di effettuare l’unsuscribe quando desiderano e con facilità per evitare reclami di spam.
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DEVICE SCORE: Il Device score consente di sapere da quale device gli utenti aprono le tue email: conoscere la percentuale di utenti che utilizzano il pc e quelli che si servono di tablet e smartphone può darti forti indicazioni sul design da attuare per le tue email.
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ROI: In ultimo, ma non meno importante, il ROI (il ritorno sull’investimento) misura l’efficacia delle campagne email e indica quanto la strategia ha portato guadagno rispetto all’investimento fatto per metterla in pratica.
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Imparare a utilizzare i KPI
Abbiamo chiarito cosa sono i KPI, a cosa servono e quali sono i più importanti, ma conoscerne le definizioni non basta a impostare una corretta strategia di email marketing.
Il nostro consiglio è informarsi sui diversi metodi, selezionare email marketing analytics in linea con i propri scopi, oppure studiare e seguire corsi per ottenere le indicazioni che possano portarti sulla strada giusta.
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