La comunicazione è un processo inevitabile.
Anche non comunicare è, in realtà, una forma di comunicazione.
Ma questi non sono concetti nuovi, e stiamo sforando in discorsi triti e ritriti.
Una delle grandi e già ampiamente riconosciute realtà quando si parla di comunicazione aziendale (che l’azienda/ organizzazione sia pubblica o privata), è l’immagine che l’azienda trasmette all’esterno, ai propri clienti (o potenziali clienti) ai portatori di interessi, ai propri investitori, al grande pubblico ecc.
Esiste una ramificazione della comunicazione, la comunicazione pubblica, che si occupa di informare una determinata comunità.
Altra domandina: chi la informa questa comunità?
-
Le istituzioni;
-
La politica;
-
Le organizzazioni private/aziende.
La vera domanda che sia noi che tu ci stiamo ponendo ora è:
A che scopo? Perché?
Ovviamente, anche le motivazioni sottese alla comunicazione pubblica variano:
- Per informazione sociale;
- Per sensibilizzare in merito a specifiche tematiche;
- Per motivazioni legate ad interessi sociali e/o politici.
In teoria, la comunicazione pubblica dovrebbe comprendere solo queste tre macrocategorie come fine ultimo per fare comunicazione, ma la realtà è ben diversa:
anche le aziende (e lo fanno già da tempo) ricorrono alla comunicazione pubblica per far in modo che il messaggio che vogliono trasmettere alla propria comunità raggiunga quest’ultima in modo chiaro, definito e comprensibile.
Un’azienda, un’organizzazione, un’istituzione non dovrebbero mai investire tempo, soldi ed energie per farsi ascoltare da molte persone sempre diverse tra loro;
l’obiettivo, dovrebbe piuttosto essere creare una rete, una cerchia, una comunità di persone che si avvicinano e che stabiliscono una relazione con essi.
E no, non è la scoperta del secolo, perché le sopramenzionate questa cosa la sanno bene.
Quando si parla di "Addetto alle pubbliche relazioni", si pensa spesso a quello che un tempo bastava per fare una buona comunicazione pubblica.
Come ci dice anche Paolo Nava nel suo articolo sul Digital Pr (a cui puoi dare uno sguardo ), questa professione veniva svolta offline.
Oggi, però, nel 2019, anno in cui ognuno di noi (te compreso) utilizza internet più volte al giorno (siamo onesti, a volte anche troppe), un’azienda non può più puntare a farsi conoscere e ad intrattenere relazioni con il suo pubblico solo tramite comunicati stampa e pubblicità in tv.
Del resto, se una cosa non esiste su internet, per la maggior parte di noi non esiste affatto;
ed è proprio questo specifico passaggio che ci può aiutare a capire come la comunicazione pubblica sia (non troppo) gradualmente arrivata ad includere il mondo online.
Così si passa da Pr a Digital Pr.
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Digital Pr Definizione
Nota bene: non si passa da Public Relation (da cui l’acronimo Pr) a Digital Public Relation (che non esiste affatto);
si passa da Public Relation a Digital People Relation (da cui l’acronimo Digital Pr).
Fatta questa enorme quanto doverosa premessa, siamo finalmente pronti per scoprire cos’è un Digital Pr, di cosa si occupa e soprattutto quali sono le sue competenze tecniche fondamentali per lavorare nel settore.
Il Digital Pr (per dare una di quelle definizioni generiche – e quindi inutili – e un po’ pallose) è quel professionista che si occupa di raggiungere gli obiettivi di comunicazione per l’azienda/organizzazione per cui lavora.
Mmm, interessante.
"Ma che vuol dire, per essere più precisi?"
Questo professionista deve occuparsi di gestire l’intera sfera di comunicazione digitale (con annessi tutti i canali di comunicazione selezionati) che vengono utilizzati quando c’è un prodotto/servizio/evento/ informazione da promuovere o divulgare.
Questo professionista deve comunicare con tutti, a partire dal pubblico a cui si rivolge l’azienda per cui lavora, passando per influencer, blogger, opinion leader del settore dell’azienda stessa, con lo scopo ultimo di curare e coltivare (un po’ come facciamo noi con il nostro animale domestico) la reputazione dell’azienda e il brand più in generale.
Ti sei mai trovato nella situazione in cui avevi un messaggio che doveva raggiungere moltissime persone nel minor tempo possibile?
In quel caso, come hai fatto a diffonderlo?
Se hai fallito e non sei riuscito a diffondere il messaggio in tempo è comprensibile, sappi che è capitato a tutti noi almeno una volta nella vita.
Ma ci sarà sicuramente stato il caso in cui hai chiesto a quelli a cui eri riuscito a fornire il messaggio di diffonderlo a loro volta.
Hai praticamente messo in atto un procedimento vecchio almeno quanto il mondo, come ognuno di noi:
il passaparola.
Non sempre, però, le cose antiche devono essere sostituite, eliminate, stigmatizzate. A volte c’è semplicemente bisogno di innovarle.
Ed è esattamente quello che fa un Digital Pr.
Attraverso la sua fitta rete di contatti composta da eminenti blogger e followatissimi influencer, questo professionista ha una specifica quanto ardua missione:
far in modo che il messaggio che deve essere veicolato venga diffuso nel minor tempo possibile e con il miglior risultato possibile.
Proprio per questo ricorrerà a dei contatti precisi, a delle figure precise di cui le persone si fidano e con cui il Digital Pr ha stabilito una relazione solida e coltivata nel corso del tempo.
"Quindi, i contatti di un Digital Pr sono esclusivamente Blogger ed Influencer?"
La risposta è no;
i contatti di cui si serve un Digital Pr per la diffusione del messaggio variano per due motivazioni consequenziali e intrinsecamente interconnesse:
1) La scelta del canale di comunicazione utilizzato per la diffusione del messaggio;
2) Il target, la comunità a cui il messaggio è indirizzato (selezionando quindi anche il tipo di comunicazione adeguata affinché il messaggio risulti comprensibile, chiaro ed efficace).
Si può scegliere quando comunicare?
Possiamo scegliere quando veicolare un determinato messaggio, ma come ci siamo detti all’inizio di questo articolo, comunicare è un qualcosa di inevitabile, che facciamo di continuo.
Per stabilire una relazione con le persone che vogliamo ci ascoltino (per un’azienda i suoi investitori, i suoi finanziatori, ma anche i suoi clienti e i suoi competitor),abbiamo bisogno di sapere di cosa parlano queste persone, cosa li attira, cosa gli interessa e come vogliono sentirselo dire.
Per questo motivo, tra le competenze FONDAMENTALI, DI CUI NON PUÒ ASSOLUTAMENTE FARE A MENO un Digital Pr e un qualsiasi professionista attivo nella comunicazione pubblica, c’è l’ascolto.
Ascolto che grazie ad internet può richiedere anche gli occhi, oltre che le orecchie.
Monitorare la rete, capire qual’è il trend e qual’è la cosa di cui le persone a cui siamo interessati e a cui vogliamo interessare parlano, è tra le attività e mansioni pressocché quotidiane di un Digital Pr.
Ed è per questo che tra i tool suo pane quotidiano non può mancare Google Alert!
Dopo aver a lungo ascoltato il suo pubblico, giunge finalmente il momento per il Digital Pr di parlare e dire qualcosa di intelligente.
Dire qualcosa di intelligente e dirlo bene è fondamentale per la reputazione della propria azienda e la salvaguardia del brand.
Ma se nessuno lo ascolta, se nessuno riesce a notarlo…
Se le sue parole sono sussurri in una stanza piena di urlatori accaniti,
a che serve?
Ovviamente, a niente.
Necessita di quella sedia su cui salire per fare il suo discorso e farsi notare un momentino;
ma come riesce a fare questo su internet?
La sua sedia virtuale si chiama Search Engine Optimization (di cui è molto più conosciuto e famoso l’acronimo, SEO).
E che roba è? Cos’è sta Seo?
No, non è propriamente una sedia;
sono tutte le componenti della sedia: vanno assemblate per crearla e per potervici salire sopra.
Per seo si fa riferimento ad un insieme di strategie e tecniche mirate ad ottenere maggiore visibilità all’interno dei motori di ricerca (per intenderci, i motori di ricerca sono Google, Bing, Yahoo, ecc.).
In termini semplici, la Seo è una serie di tecniche che applichiamo per far in modo che il nostro articolo non compaia nella nona pagina di ricerca Google, in cui non andrà mai nessuno, nel tentativo di essere visibili alle persone che stanno cercando esattamente e specificamente quanto noi stiamo tentando di offrire.
Con questa metafora speriamo di averti chiarito perché per un Digital Pr è fondamentale come l’aria che respira possedere competenze tecniche riguardanti la Seo, in un posto superaffollato come internet dove non sono poche le persone che vogliono veicolare messaggi fin troppo simili al suo, ma per conto di altri.
Dati e metriche.
Sì, perché se questa professione ti sta intrigando, non puoi ignorare che lavorare nell’ambito del Digital vuol dire che così come quando mangi uno yogurt Müller fai l’amore con il sapore, in questo caso devi almeno fare amicizia con i dati.
Quando il Digital Pr opera per conto di un’azienda/organizzazione privata, sono diversi i momenti del ciclo di vita del prodotto/servizio in cui questo professionista viene chiamato ad intervenire.
Sia che si tratti della fase di lancio, che di quella di pre lancio, che quella di consolidamento o rilancio di un prodotto/servizio,
il Digital Pr è lì, attivo e più che operativo per pianificare, gestire, costruire, sviluppare e, grazie al Digital, oggi può anche monitorare e modificare in corso d’opera le campagne pubblicitarie e la strategia comunicativa da utilizzare.
Può fare tutto questo, può rendersi conto che la strategia applicata stia andando benone o malissimo (per cui dovrà poi modificarla), sulla base delle informazioni provenienti dai vari tool.
E queste informazioni, ti duolerà molto scoprire, sono fruibili unicamente sottoforma di dati, di metriche e valori numerici che il Digital Pr dovrà essere in grado non solo di leggere, ma saper analizzare e interpretare per comprendere come procedere e come sta procedendo in quello stesso momento.
Trasversalità, che allo stato attuale ti sarà già abbastanza ovvio.
Questo professionista deve saper comunicare, deve saper pianificare, deve saper monitorare e deve saper risolvere i più disparati tipi di problemi.
Per questo motivo deve disporre di una serie di competenze trasversali che spaziano dall’ascolto attivo, alla capacità di analizzare i dati, a spiccate doti comunicative, accostate a tanta creatività e una capacità di problem solving degna di nota.
Ultima, ma non in termini di importanza, è
l’esperienza nel settore.
Un Digital Pr senza un portfolio di contatti utili alla sua azienda tramite cui veicolare il messaggio, e senza una rete di contatti indispensabili per la stessa, non può rappresentare quell’asso nella manica indispensabile per consentire all’azienda di raggiungere gli obiettivi preposti, che sarebbe l’obiettivo noioso e palloso di cui ti abbiamo parlato (non troppo) poco più sopra.
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L’infarinatura generale sul Digital Pr cos’è te l’abbiamo fornita, così come abbiamo visto insieme quali competenze deve avere questo professionista (che si tratti di attitudini come di competenze tecniche vere e proprie), ma se ti fosse passato per la testa di volerci capire concretamente qualcosa, sappiamo (sia noi che tu) bene che non ti basterà leggere questo e tutti gli altri articoli inerenti all’argomento.
Attenzione, però:
ottenere quello che serve per lavorare in questo settore non è impossibile, e uno degli strumenti da cui partire (nonostante stiamo parlando di una professione digitale) sono le "sudate carte".
Un libro da cui partire per muovere i primi passi verso le conoscenze di cui una figura professionale come il Digital Pr deve disporre, può sicuramente essere "Partire dal perché" di Simon Sinek.
Perché?
Solo partendo dalle motivazioni, dalle ragioni per cui determinate aziende siano riuscite a spingersi liddove le altre solo sognavano di arrivare, che è possibile trarne ispirazione ed insegnamento.
In questo libro viene illustrato come un determinato approccio possa spingere le persone che ci circondano a sposare la nostra causa, ma questo è possibile solo se alla base di tutto quello che facciamo c’è una motivazione, soprattutto quando quello che facciamo è comunicare.
Un altro libro che potrebbe interessarti se il mondo delle Digital Pr ti ha ormai conquistato potrebbe essere "Strategie di Digital Pr per Startup" di Jessica Malfatto.
Pagina dopo pagina ripercorrerai quelli che sono i vari metodi e le tecniche indispensabili per costruire una strategia comunicativa del proprio progetto efficace e chiara.
Non lasciarti ingannare dal titolo di questo libro:
i suoi contenuti non sono preziosi esclusivamente se lavori/possiedi una startup, ma possono rivelarsi essenziali per qualsiasi attività legata al settore del digital marketing.
A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.
Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?
Fai il test e scopri se sei più adatto al lavoro dipendente o autonomo!
Speriamo di averti fornito una spiegazione chiara, originale e abbastanza esaustiva sulle mansioni lavorative e le competenze di un Digital Pr, il professionista che oggi si occupa di stabilire e mantenere relazioni con le persone più importanti per l’azienda.
Facci sapere cosa ne pensi nei commenti, e se hai dubbi o bisogno di informazioni scrivici (qui o sulla nostra pagina Facebook).
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