Cos’è e come funziona lo Smart Working, detto anche Lavoro in Remoto?
Il lavoro in remoto è un tipo di lavoro dove non è necessaria la presenza fisica delle persone nell’azienda per lavorare: ciò è possibile grazie all’uso di strumenti tecnologici.
Questi device possono essere un banale telefono fisso, uno smartphone, un tablet e qualsiasi altro strumento digitale atto a comunicare col mondo esterno. Già nel secolo scorso si parlava di tele-lavoro, attività favorita dall’uso di dispositivi connessi ad internet.
In Italia spesso si parla di Smart Working (tradotto in Lavoro agile / intelligente), il quale implica che una parte del proprio lavoro sia svolto fuori dall’azienda e senza vincolo di orari, mentre l’altra parte venga, invece, svolta in modo tradizionale.
Il lavoro in remoto è una modalità di lavoro, non una forma di contratto. Ciò implica che quest’ultimo possa essere part-time, full time, da libero professionista o da dipendente.
Insomma, funziona esattamente come siamo normalmente abituati con i "normali" vincoli previsti dalla legge a tutela dei lavoratori e delle aziende.
Prima di cominciare, ricorda che puoi consultare la nostra videoguida per chi cerca lavoro.
Partendo da alcune considerazioni preliminari alla ricerca di un impiego, forniamo consigli pratici su come lavorare a una buona candidatura, dove inviarla e dove trovare e selezionare gli annunci di lavoro.
Non solo, perché analizziamo assieme le domande più frequentemente poste durante il colloquio di lavoro per affrontarlo al meglio.
Se vuoi inserirti velocemente nel mondo del lavoro, ti consigliamo di dare uno sguardo alla nostra videoguida: l’anteprima è gratuita.
Con che modalità si ricevono i pagamenti per le prestazioni?
Andando ad affrontare la delicata questione del pagamento, possiamo affermare che lo stipendio vari a seconda della tipologia di contratto stipulato.
Come ogni annuncio di lavoro, anche per quelli in remoto potete trovare quelli a tempo determinato, indeterminato, da dipendenti con fisso, fisso con bonus, e così via. Diciamo che per il momento il mercato italiano sta proponendo spesso contratti a tempo determinato con finalità di assunzione, oppure contratti a provvigioni con conseguente apertura di partita IVA.
Ci sono i pro e i contro, come in tutte le cose, e la convenienza dipende sempre dalle esigenze del lavoratore stesso e l’azienda.
I vantaggi del lavoro in remoto
1) Compatibilità vita privata e lavoro.
Sicuramente con il lavoro in remoto è maggiormente facile incastrare gli impegni personali e quelli lavorativi. Questo perché vengono meno i "tempi morti" dei trasporti e si lavora a distanza (che sia la propria abitazione, un parco, la casa di parenti).
Questo è vero in particolare per chi ha figli, siano essi donne o uomini: ciò permette loro di lavorare da casa, per poi aiutarli con la scuola e nelle faccende quotidiane.
Non a caso, neo-madri e neo-padri potrebbero beneficiare da un lavoro part-time proprio per questo motivo. Lo stesso ragionamento è applicabile anche nel caso di soggetti che scelgono di dedicarsi alla cura dei genitori anziani e di disabili. Questo vale soprattutto per chi può richiedere lo smart working o il lavoro in remoto solo per un dato periodo, per esempio durante le vacanze scolastiche in cui i figli non vanno a scuola.
2) Freno alla migrazione forzata
Un aspetto importante è che per la prima volta, in modo serio e continuativo, una persona ha la possibilità di lavorare a distanza, senza dover migrare dalla propria città al luogo di lavoro in maniera obbligatoria.
Questo è utile sia per mantenere il rapporto con la propria terra, ma anche evitare di "bruciare" parte dello stipendio in trasporti e affitto di una casa nei pressi del luogo di lavoro.
È facile comprendere come guadagnare 1.300 €, per poi spenderne 700 in affitto non è come vivere a casa propria e guadagnare anche soli 1.000 €.
Una cosa è migrare per mettersi alla prova e volersi affacciare ad una realtà lavorativa diversa, ma una cosa completamente diversa è essere forzati a farlo per assicurarsi una vita dignitosa. Questo vale soprattutto per le migrazioni interne al nostro Paese, dal sud Italia verso il Nord Italia di solito.
3) Risparmio di soldi di tempo e contenimento degli sprechi
Abbiamo in parte già accennato già ai soldi relativi ad affitto, benzina, trasporti e quant’altro necessari per trasferirsi o anche per le semplici "trasferte" da casa al luogo di lavoro.
Con il lavoro in remoto, queste spese vengono meno e si evita anche il traffico o l’affollamento dei mezzi pubblici che tanto stressano le persone negli orari di punta.
Questo impatta positivamente anche sui consumi di materie prime come la benzina e, dunque, ha un effetto positivo anche sull’ambiente: è quindi ecologicamente più sostenibile.
4) Crescita nei prossimi anni di un mercato globale
Non essendo più legati alle logiche “fisiche” del lavoro, e potendo quindi lavorare nella stessa città in cui si vive, si aprono nuovi scenari: diventa possibile, infatti, lavorare per qualsiasi azienda italiana e straniera.
In questo modo, la lista di aziende per cui possiamo lavorare aumenta notevolmente.
A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.
Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?
Fai il test e scopri se sei più adatto al lavoro dipendente o autonomo!
I vantaggi per le aziende
Abbiamo finora elencato alcuni aspetti positivi del lavoro in remoto per i lavoratori; vediamone adesso alcuni per le aziende.
Prima di tutto, si riducono significativamente i costi tangibili relativi al luogo di lavoro, tra cui le utenze (elettricità, climatizzatore, illuminazione), ma anche la pulizia di questi luoghi o la mensa.
Questi sono gli effetti immediati, ma non vanno trascurati anche grandi benefici che impattano sul modo di lavorare delle persone. Gli studi di settore, infatti, hanno mostrato come "la produttività aumenti di circa il 15% e si riduca il tasso di assenteismo di circa il 20% […] ciò ha un impatto molto positivo sulla responsabilizzazione per il raggiungimento dei risultati (37% del campione), sull’efficacia del coordinamento (33%), sulla condivisione delle informazioni (32%), sulla motivazione e la soddisfazione sul lavoro (32%) e la qualità del lavoro svolto (31%). Il 30% dei responsabili, poi, registra miglioramenti anche nella produttività, nella gestione delle urgenze e nell’autonomia durante lo svolgimento delle attività lavorative
Per onestà intellettuale va segnalato anche un aspetto negativo di un potenziale isolamento che possono avere come effetto collaterale, anche se è da valutare se l’essere strappato dalla propria Terra in un luogo lontano e in cui non conosci nessuno sia meno isolante.
Una giusta organizzazione e la promozione della collaborazione sono elementi fondamentali che fanno fronte proprio a quegli aspetti meno positivi del lavoro in remoto.
Ne approfondiscono aspetti, pregi e complicazioni due libri sull’argomento:
-
Smart Working. Tool e attitudini per gestire il lavoro da casa e da remoto
-
Smart Working: mai più senza. Guida pratica per vincere la sfida di un nuovo modo di lavorare
Quali lavori possono usare questa modalità
La risposta a questa domanda è semplice: tutte le professioni che richiedono l’uso di un software su PC, una connessione internet, la posta elettronica e il cui eventuale contatto con il pubblico non necessiti di scambi diretti fisici.
In pratica, quasi tutti i lavori nel settore dei servizi, di segreteria e back office o, in generale, lavori impiegatizi, nonché tutti i lavori digitali. Andando ad analizzare queste professioni, notiamo che si tratta di lavori che si diffonderanno in maniera massiccia nei prossimi vent’anni, considerando anche il fatto che verranno automatizzati tutti i lavori fisici ripetitivi (come nel settore dell’agricoltura, dell’edilizia, ecc.).
Dove si trovano annunci
Tra le piattaforme in cui è possibile trovare annunci di lavoro in remoto identifichiamo sicuramente LinkedIn, in cui è possibile, tra le varie opzioni di località del lavoro c’è anche la possibilità di scrivere "a distanza"
Questa piattaforme permette anche di identificare un settore specifico per vedere se si trova qualcosa di più dettagliato. Nella modalità mobile è possibile inserire questo filtro non appena iniziamo la ricerca di un annuncio di lavoro.
Il mio consiglio personale è di fare prima una ricerca generica, in modo tale da comprendere quale tipologie di lavoro siano disponibili in quell’esatto momento.
Circa le altre piattaforme consiglio di andare per tentativi, in quanto non hanno creato una sezione a sé come nel caso di LinkedIn.
In particolare, possiamo digitare nei campi appositi parole chiave come: remote, in remoto, smart working, tele lavoro, a distanza, e così via per affinare la ricerca.
I siti su cui andare possono essere quelli ordinari della ricerca, ma tuttavia, in quanto recruiter, mi sento di consigliare quei siti i cui annunci siano a pagamento. Q uesto perché il fatto che un’azienda abbia arbitrariamente scelto di pagare un annuncio su un sito, potrebbe abbassare significativamente le probabilità di truffe. Per tal motivo, ottimi siti sono sicuramente InfoJobs e Monster, nonché tutti i siti delle agenzie del lavoro (Gi Group, Generazione Vincente, Adecco, IQMselezione, Manpower) nonché siti aziendali di aziende strutturate.
Consiglio di rivolgersi solo in un secondo momento a motori di ricerca per lavori come Indeed o Carrejet. Ovviamente, conoscere la lingua inglese aiuterà tantissimo, poiché la conoscenza di questa lingua è, purtroppo, ancora poco sviluppata nel nostro Paese, nonché permette di rivolgersi potenzialmente ad un mercato globale.
Infine, teniamo presente che si stanno sviluppando anche delle piattaforme di ricerca del lavoro pensate esclusivamente per i lavori in remoto, come nel caso di UpWork.
In conclusione, possiamo dire che il lavoro in remoto stia emergendo (sebbene in ritardo) anche in Italia e che le aziende stiano iniziando ad introdurlo da ormai due anni con dei buoni risultati. Dobbiamo sicuramente capire che è uno strumento utilissimo per migliore la vita dei lavoratori e più conveniente l’organizzazione del lavoro per le aziende.
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