Ma il Chief Communication Officer cosa fa? Guida ignorante

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Costituire un’azienda necessita della presenza di figure precise fin dai suoi primi passi. Tra queste figura indiscutibilmente il Chief Communication Officer, di cui è più famoso l’acronimo CCO.
Scopriamo insieme il Chief Communication Officer cosa fa e quali sono le conoscenze e competenze richieste per ricoprire questa posizione professionale.

Ma prima di approfondire la figura professionale protagonista di questo articolo,

perché questa è una guida ignorante?

Perché ci sono molte persone molto più competenti di noi in questo argomento.

E quindi noi, consapevoli di questo, abbiamo deciso di raccogliere i consigli di tutti questi esperti del web che hanno già trattato questo argomento e li abbiamo portati tutti qui, in questo articolo.

Ma smettiamola con queste premesse e vediamo insieme

Chief Communication Officer definizione

Il Chief Communication Officer è il responsabile degli aspetti legati alle pubbliche relazioni della società per cui lavora.

Questo professionista deve occuparsi di costruire e incentivare la reputazione dell’azienda in merito alla sua affidabilità, alla qualità dei suoi prodotti/servizi e del rapporto con la sua clientela.

Il Chief Communication Officer deve occuparsi di scrivere e fornire comunicati stampa, in un lavoro di gestione assoluta dei rapporti dell’azienda con il pubblico.

Il focus di questa figura professionale è centrato quindi sulla creazione di materiale che manterrà o aumenterà l’immagine aziendale con il pubblico, sia esso interno (i dipendenti dell’azienda stessa) che all’esterno (con la clientela e i vari portatori d’interesse, come fornitori, aziende partner ecc.)

Ma quali sono le mansioni, più precisamente, caratterizzanti di questo ruolo professionale?

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Un Chief Communication Officer cosa fa?

Il CCO, acronimo con cui è maggiormente conosciuto questo ruolo professionale, si occupa principalmente di:

  • Gestire la reputazione del brand e dell’intera società;

  • Garantire un’immagine pubblica favorevole per l’organizzazione di cui è parte;

  • Contattare i membri dei media per fissare delle interviste con i responsabili aziendali;

  • Assicurare all’azienda una buona visibilità sui tradizionali come innovativi canali di comunicazione (dalla tv alla radio, passando per i giornali senza dimenticare il sempre più centrale web);

  • Tutelare tutte le opportunità per il CEO e fare in modo che queste siano costantemente sotto controllo;

  • Guidare una strategia aziendale appositamente creata e modificata in base alle situazioni, condivisa poi con la sezione amministrativa e successivamente con quella operativa dell’organizzazione;

  • Sviluppare una serie di iniziative legate al branding (alla cura della reputazione e la considerazione nutrita dalle persone esterne all’azienda rispetto al brand aziendale stesso, con lo scopo di preservare e quando possibile migliorare la reputazione dell’azienda);

  • Elaborare strategie di comunicazione ed eseguire piani di comunicazione che abbiano come obiettivo di trasmettere i valori aziendali ai dipendenti (comunicazione interna);

  • come ai clienti e ai vari stakeholder (comunicazione esterna);

  • Coordinare le relazioni con i media e massimizzare le opportunità derivanti da queste relazioni;

  • Costruire solide relazioni con i responsabili dei mass media

  • Creare contenuti originali e di qualità per far in modo che questi abbiano visibilità sui principali motori di ricerca (come Google, Bing, Yahoo! ecc.);

  • Strutturare i sistemi di comunicazione dall’interno verso l’esterno, come newsletter, annunci via mail, pubblicazioni pianificate, video, comunicazioni sul web o sui social, pubblicazioni speciali ecc.;

Per imparare a realizzare dei piani editoriali perfetti per il web, sulla base delle specifiche esigenze dell’azienda per cui sono pensati, potresti dare un’occhiata al corso fornito "Crea il piano editoriale perfetto per il tuo Blog" completo di ogni strumento, tecnica e regola indispensabile per la creazione di un piano editoriale costituito da contenuti pensati appositamente per ottenere visibilità sui più utilizzati motori di ricerca (come Google, Bing, Yahoo! ecc.).

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Ma quali sono le competenze e conoscenze di cui questo professionista deve disporre per svolgere le sue mansioni?


A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.


Quali conoscenze e competenze deve possedere un CCO?

Per ricoprire questa posizione professionale non è previsto un percorso di studi obbligatorio specifico.

Per questa posizione lavorativa, tuttavia, come per le figure manageriali legate alle raccolte fondi, è suggeribile disporre di almeno un titolo di studio universitario triennale, come una lunga esperienza lavorativa pregressa nel settore.

I percorsi di studio che possono dare al futuro CCO la marcia in più, sono legati alla comunicazione, alle lingue, all’economia o al giornalismo.

Per impreziosire il proprio curriculum con dei titoli di studio legati a questa figura professionale, viene spesso suggerito di frequentare dei master focalizzati su uno degli argomenti di studio precedentemente menzionati.

Concentrandoci sulle attitudini e competenze di cui un CCO deve disporre, tra le brillano le sue capacità comunicative, indispensabili per le sue mansioni legate all’intrattenere relazioni con il pubblico continuamente, allo stesso modo in cui deve essere in grado di stabilire relazioni con le figure legate all’ambito dei media e delle raccolte fondi.

Le proprie capacità di leadership saranno determinanti nello svolgimento di questo lavoro e le sue relative attività, soprattutto per il bisogno di dover coordinare la comunicazione inerente all’organizzazione sotto ogni suo aspetto, come le sue capacità organizzative, legate al lungo lavoro di pianificazione della comunicazione e delle strategie comunicative da adottare, frutto di un lavoro di pianificazione pregressa di cui questo professionista è diretto responsabile.

Alla sua figura è spesso associato l’imperativo di tenere alta la reputazione del brand all’interno come all’esterno della società stessa, ed è per questo fondamentale che il CCO sia una persona pragmatica ed in grado di attuare tecniche e strategie di problem solving, in vista di qualsiasi imprevisto o problema in cui l’azienda potrebbe trovarsi.

Legata alla parte prettamente operativa della sua professione, due attitudini personali che vanno assolutamente potenziate e arricchite con competenze tecniche : capacità verbali e di scrittura, che questo deve avere per occuparsi personalmente dei contenuti più rilevanti legati all’azienda.

Per iniziare ad acquisire quel bagaglio di conoscenze legate al mondo del copywriting e della scrittura pubblicitaria in particolare, non possiamo che suggerirti il libro di una delle autrici più autorevoli italiane in materia:
Annamaria Testa, e del suo più che famoso "Farsi capire" competenza fondamentale per un CCO e per tutti coloro che aspirano a ricoprire questa posizione professionale.

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Con questo articolo speriamo di aver risposto alle tue domande in merito alla figura professionale del Chief Communication Officer, o CCO.

Facci sapere cosa ne pensi nella sezione commenti qui sotto!

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