Come avrai potuto leggere nei nostri precedenti articoli sul lavoro di orientatore professionale, di recruiter e di cacciatore di teste, il mondo delle risorse umane è in fermento.
Lavorare in questo ambito richiede infatti molte competenze, ma è anche una decisione saggia, vista la continua richiesta di professionisti del settore da parte di aziende piccole, medie e grandi.
Insomma, non solo il tanto ambito ruolo di HR Manager, ma tutti i professionisti delle risorse umane trovano il loro giusto posto nel mondo del lavoro.
Le imprese, infatti, sono sempre più consapevoli dell’importanza che propri dipendenti hanno in un panorama economico sempre più competitivo.
Un ruolo che ti consiglio di non sottovalutare è quello di analista di organizzazione, professionista capace davvero di fare la differenza nel tessuto aziendale. Andiamo quindi a scoprire chi è e cosa fa questo professionista, quanto guadagna e quale percorso è più utile per diventare analista di organizzazione!
Analista di organizzazione: come diventarlo
Lavorare nelle risorse umane richiede diverse competenze ed il ruolo di analista di organizzazione non fa eccezione.
Le aziende sono consapevoli di questa particolarità ed infatti non ricercano profili professionali estremamente definiti, bensì si concentrano sulle effettive capacità del singolo.
Non esiste un solo ed unico percorso per lavorare come analista di organizzazione; ce ne sono molteplici da prendere in considerazione.
I percorsi universitari più adeguati ed efficaci per trovare lavoro nelle risorse umane sono quello di psicologia, giurisprudenza e quello di economia.
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Psicologia: ottenere una laurea (preferibilmente specialistica) in Psicologia ti permetterà di acquisire le competenze utili ad interfacciarti positivamente con le risorse umane, svolgere al meglio la fase di analisi dei profili e rispondere ai bisogni del personale in maniera adguata. Insomma, seguendo questo percorso di studi sarai in grado di divenire l’anello di congiunzione fra il benessere organizzativo ed i risultati aziendali, creando un ambiente piacevole in cui lavorare che si dimostrerà utile per convertire il benessere in risultati concreti. Particolarmente utile è il percorso di Laurea Magistrale in Psicologia del Lavoro, che viene approfondito nell’ **articolo dedicato.
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Giurisprudenza: questo percorso di studi ti aiuterà a muoverti abilmente nel mondo dei contratti e dell’interfaccia legale azienda-risorse umane. Un ruolo assolutamente necessario vista la responsabilità che ciascun dipendente costituisce per l’azienda per la quale lavorerai!
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Economia: la laurea in Economia ti sarà utilissima per imparare il funzionamento aziendale e per ottenere utili competenze in materia di lavoro e di analisi dell’organizzazione. In particolar modo, con una Laurea Magistrale in Economia apprenderai tutte le nozioni ed abilità in gestione d’impresa che le aziende ricercano in un analista di organizzazione.
Risorse Umane e Master: una storia d’amore?
Ora che abbiamo visto i percorsi universitari più indicati per lavorare nelle risorse umane e diventare analista di organizzazione c’è un altro step da conseguire: scegliere il master giusto.
Conseguire un master non è assolutamente il requisito imprescindibile per lavorare in questo settore, ma è bene che tu sappia che, a parità di competenze, le aziende selezionino personale con titoli di studio più elevati ed un master potrebbe essere la soluzione a questo specifico problema.
I Master, inoltre, a differenza delle università, si concentrano molto di più sulla pratica che sulla teoria, il cocktail diventa esplosivo.
Un vero e proprio boost per la tua carriera. Lo so a cosa stai pensando: "i master, però, costano un’occhio della testa". Questo non è del tutto vero, per fortuna. Ci sono sì master con prezzi proibitivi, ma nella nostra sezione dedicata ne troverai per tutte le tasche, anche part-time in modo da lavorare nel frattempo!
Analista di organizzazione: chi è e cosa fa
Ora che abbiamo capito come diventare analista di organizzazione e lavorare nelle risorse umane, diamo un’occhiata ai compiti e alle competenze di questo professionista. Tra le tue mansioni spiccano sicuramente:
- valutare le prestazioni dei dipendenti;
- analizzare i profili dei lavoratori, compresa la loro evoluzione nell’azienda;
- valutare i carichi di lavoro e, se necessario, intervenire per modificarli;
- ottimizzare, quindi, l’efficienza di ciascun dipendente bilanciando compiti e competenze;
- monitorare i fabbisogni dell’aziende e dei dipendenti, facendo sì che questi combacino;
- valutare costantemente le procedure organizzative aziendali e, se necessario, modificarle;
- mappare le attività di produzione e le competenze del personale annesso;
- analizzare gli aspetti economici degli interventi che andrai a proporre, quindi con un’analisi del payback period;
- ridurre i tempi di esecuzione delle risorse umane (lead time reduction);
- ridimensionare l’organico, quindi valutare l’analisi dei costi delle HR e agire per ridurlo se necessario.
A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.
Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?
Fai il test e scopri se sei più adatto al lavoro dipendente o autonomo!
Lavorare nelle risorse umane: quali competenze?
Una serie di compiti ben definita, ma che richiede competenze molto eterogenee. Avrai infatti bisogno di competenze in:
- Gestione d’impresa;
- Gestione delle risorse umane;
- Gestione dei processi produttivi;
- Economia e management;
- Psicologia del lavoro;
- Legislazione legata al mondo del lavoro.
Un analista di organizzazione è quindi un professionista capace di ascoltare attivamente ed analizzare la situazione, individuare criticità ed attuare ottime strategie di problem solving, monitorando le conseguenze dei propri interventi e adattandosi alle diverse situazioni d’impresa.
Se poi vorrai fare carriera, allarghiamo il campo d’analisi alle risorse umane più in generale e analizziamo le competenze utili ad un buon professionista delle HR. Qui avrai bisogno di skills quali:
- Ascolto attivo e comprensione degli altri (HR e Dirigenti compresi);
- Negoziazione;
- Senso critico;
- Ragionamento deduttivo e induttivo;
- Rapidità nella comprensione e nella risoluzione dei problemi.
Lavorare nelle risorse umane: quanto si guadagna
Tutte queste competenze, lo studio che ti servirà e le grandi responsabilità che ti saranno assegnate sono ripagate da guadagni adeguati? La risposta è: assolutamente sì.
Lavorare nelle risorse umane ti permetterà di fare carriera e muoverti sia orizzontalmente che verticalmente nell’azienda: potrai aumentare il tuo campo d’azione o scalare i vertici dell’organizzazione. Chi lavora nelle risorse umane guadagna, infatti, circa 3000 euro al mese, con picchi che possono superare di svariate migliaia di euro la cifra media di guadagno.
Nel dettaglio, un analista di organizzazione guadagna circa 2000 euro al mese: cifre destinate a crescere con l’esperienza e che, se sarai assunto da grandi aziende, vanno moltiplicate continuamente!
Risorse umane e letteratura: letture consigliate
La prima cosa da comprendere per lavorare nelle risorse umane è che le persone sono e producono valore, quindi ciascun dipendente va trattato come un elemento importantissimo dell’azienda. Una lettura utile per capire l’importanza di questo punto di vista è Risorse umane. Persone, relazioni, valore
Altro volume che potrà esserti utilissimo è Gestione delle risorse umane. Fondamenti, un libro aggiornatissimo sulla gestione e rapporto con i dipendenti delle imprese forte delle più innovative teorie nel campo delle HR.
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