Cosa fa un antropologo e come diventarlo

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Scegliere il proprio percorso formativo mette di fronte la necessità di trovare il connubio tra ciò che si vuole diventi il proprio impiego e ciò che può assicurare uno sbocco concreto nel mondo del lavoro.

Scelta non sempre facile, soprattutto se si parla di materie umanistiche e che comporta il rischio di portare a termine un percorso di studi faticoso e ritrovarsi a svolgere mansioni molto lontane dall’idea iniziale.

Eppure, benché gli sbocchi lavorativi in campo umanistico in Italia sembrino scarseggiare, alcune volte si tratta semplicemente di non aver individuato il focus giusto: esistono specializzazioni che, al di là delle nozioni teoriche e di studio, possono essere applicate in contesti ricchi di offerta.

Questo è il caso del mestiere dell’antropologo, una professione che, a dispetto di ciò che si può pensare, è applicabile in diversi ambiti come il marketing e il design.

Come può, questa figura professionale, inserirsi in certi contesti?

Cosa fa un antropologo e come le sue competenze possono essere impiegate per migliorare strategie e tecniche in questi settori?

Antropologo cosa fa

Cerchiamo di capire innanzitutto chi è questa figura professionale e di cosa si occupa.

L’antropologia è quella scienza che ha come oggetto di studio l’uomo da un punto di vista storico, culturale, linguistico, sociale e comportamentale.

Cosa fa un antropologo quindi?

L’antropologo analizza l’essere umano con una particolare attenzione alle interazioni e alle relazioni tra individui, agli usi e costumi di una popolazione, compresi i culti, le religioni, i simbolismi.

L’antropologo studia obiettivamente le diversità tra popolazioni, i loro funzionamento, le dinamiche di potere e di classe, il modo in cui avvengono gli scambi di beni.

Il suo lavoro comprende:

  • Lo studio dell’origine e dell’evoluzione delle popolazioni e le interazioni interne che si vanno a costituire
  • Gestione e salvaguardia di beni culturali
  • Ricerca antropologica
  • Allestimenti di musei e mostre
  • Elaborazione di materiale informativo

Conoscere gli sbocchi professionali a cui avrai accesso dopo gli studi è il primo passo per scegliere che tipo di professionista diventare e, di conseguenza, quale strada intraprendere.

Se ancora non hai le idee chiare o vuoi conoscere la posizione lavorativa più adatta a te, rispondi a queste 4 semplici domande!

Fai il test e scopri qual è il lavoro più adatto alle tue inclinazioni dopo aver conseguito la laurea in antropologia!


L’antropologia e la digitalizzazione

Dal momento che l’antropologo si interessa di analizzare l’evoluzione dei rapporti in una popolazione, dovrà tenere conto anche dell’evoluzione dei diversi canali attraverso cui queste relazioni si instaurano e progrediscono.

L’avvento dei nuovi canali di comunicazione a cui internet ha aperto le porte è un chiaro esempio di come la società si sia evoluta e abbia portato alcuni settori ad adeguarsi a meccanismi e regole del tutto rivoluzionari.

Un caso esemplare è quello dell’ inbound marketing: con la possibilità, grazie ai motori di ricerca, di essere trovati dai potenziali acquirenti, abolendo la necessità di sponsorizzare senza alcun criterio i prodotti alle masse disinteressate, le strategie in campo marketing si sono evolute, mirando a una filosofia che da product-centred (incentrata sul prodotto) diventa user-centred (e cioè basata sulle necessità, il piacere e il soddisfacimento dell’utente).

In questo contesto, l’antropologo si rivela essere una figura funzionale. Le strategie di marketing, per poter essere efficaci, vengono costruite a partire da una solida indagine. Analisi che parte dai consumatori:

quali sono le caratteristiche del target a cui l’azienda ha intenzione di rivolgersi? Perché questo specifico brand ha più possibilità di successo rispetto a quello di qualsiasi competitor? Cosa sta cercando il potenziale cliente da questo prodotto o servizio? Come si può incrementare la curiosità e le vendite di un’impresa?

A tutte queste domande, un antropologo può dare una risposta.

Egli potrà dunque spostare il suo interesse verso la realizzazione di campagne di advertising che basano il proprio successo sulla capacità di attirare più utenti, con metodi più tradizionali oppure online.


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L’antropologia e il design

Molti studi hanno dimostrato che la maggior parte delle decisioni di acquisto da parte di un utente viene presa inconsciamente: come consumatori, infatti, siamo attratti da una serie di elementi che agiscono sul nostro istinto andando a toccare impulsi primari.

I designer hanno profonde conoscenze in merito alla scelta dei colori da utilizzare, al font da impiegare in un sito ecc.

Con un attento studio del target di riferimento, è possibile personalizzare il prodotto finale in modo da attirare l’attenzione dei clienti e indurli alla conversione o, semplicemente, a visitare una certa pagina.

Da questo punto di vista, la figura dell’antropologo è complementare a quella del designer: entrambi riconoscono il valore dell’User Experience.

Un prodotto funziona quando l’esperienza del consumatore è ottimale, quando risulta piacevole, facile e riesce a persuadere l’utente a compiere l’azione che si desidera.

Un antropologo può fondersi nella figura di uno UX designer e utilizzare le sue conoscenze per incrementare le performance di un’azienda.


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Per lavorare come antropologo c’è bisogno di conseguire la laurea.
Purtroppo, dopo essersi laureati, in molti si sentono spaesati.

In Italia non esistono grandi possibilità di inserirsi nell’ambito dell’insegnamento e comunque risulta molto difficile scegliere tra gli sbocchi professionali che vengono indicati nelle presentazioni dei corsi di laurea.

Il consiglio è quello di uscire dagli schemi, di pensare in quale campo le conoscenze di un antropologo e gli studi che ha condotto possono significare qualcosa all’interno di contesti diversi, ma per cui oggi viene richiesto personale.

Aziende e imprese oggi mirano a figure professionali che siano utili per coinvolgere nuovi clienti, ideare prodotti personalizzati e che possano creare una connessione con gli utenti.

Questo obiettivo può essere portato avanti con le strategie di inbound marketing e con lo studio di un design accurato.

Ciò significa, quindi, continuare a studiare per apprendere nuove nozioni che il percorso di studi tradizionale non mette in connessione con le abilità di un antropologo.

Sul nostro sito puoi trovare tantissimi corsi e master che ti offrono le conoscenze necessarie per incrementare il tuo bagaglio formativo.

Visita la nostra pagina dedicata ai corsi sulle tecniche di design e scegli la soluzione migliore per implementare le tue conoscenze e scoprire nozioni teoriche e pratiche sulla User Experience.


A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.

Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?

Fai il test e scopri se sei più adatto al lavoro dipendente o autonomo!


Libri Consigliati

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi avere maggiori informazioni, ti consigliamo alcune letture utili:

"Il volto umano del marketing. Un approccio etico-antropologico" è il libro di Gianni Manzone che affronta proprio gli argomenti che mettono in connessione antropologia e strategie marketing, ponendosi domande (e fornendo soluzioni) sul perché certi prodotti attirano l’attenzione dei clienti più di altri, perché le persone sentono il bisogno di possederle e come (e se) questo migliora la vita.

Il libro è acquistabile su Amazon: "Il volto umano del marketing"

Per quanto riguarda invece la sfera dello UX design e della UX Experience, dobbiamo consigliarti "Emotional Design", il libro del padre della cultura user-centred, Donald Norman, il quale per primo ha riflettuto su quanto la percezione e la scelta dei prodotti influenzi e rispecchi la personalità del consumatore.

Anche questo lo trovi su Amazon: "Emotional Design"


Studi o hai studiato antropologia e vorresti lavorare in questo campo, ma non hai ancora deciso per quale ruolo professionale vorrai proporti?

Se ancora non hai le idee chiare o vuoi conoscere la posizione lavorativa più adatta a te, rispondi a queste 4 semplici domande!

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