Diventare psicologo: lo psicologo scolastico e di comunità

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Diventare psicologo di comunità e scolastico vuol dire avere a cuore la salute ed il benessere psicologico delle persone che ci circondano, nonché tutelare e favorire il corretto sviluppo delle generazioni future.

Per raggiungere le competenze adeguate a questo scopo, tuttavia, è necessaria una lunga e ben delineata formazione universitaria e non, utile a ricoprire l’importantissimo ruolo cui aspira chi come te vuole diventare psicologo.

Se sogni di lavorare per il benessere della comunità o come psicologo scolastico continua a leggere per scoprire come diventare psicologo di comunità e scolastico, quanto guadagna uno psicologo e quali competenze ti saranno necessarie. Insomma, tutte le informazioni, complete ed aggiornate, utili a diventare psicologo!

Diventare psicologo: la formazione universitaria

La strada per diventare psicologo scolastico e di comunità inizia con un corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche di cui ti parlo nel dettaglio nel mio articolo: Psicologia: guida ai corsi di Laurea Triennale.

Le materie che affronterai in questi tre anni di studio per diventare psicologo andranno a coprire le basi della psicologia, dalla psicologia generale alla neuropsicologia passando per la psicologia di comunità e pedagogia, particolarmente utili per il tu futuro lavoro di psicologo.

Concluso con successo il tuo percorsi di Laurea Triennale in Psicologia arriverà il momento di iscriverti ad un corso di Laurea Magistrale in Psicologia in quanto, per iscriverti alla sezione A dell’Albo degli Psicologi ti sarà richiesta un titolo di Laurea Magistrale.

Anche qui puoi leggere il mio articolo dedicato cliccando sul link di seguito: Psicologia: guida ai corsi di Laurea Magistrale, articolo in cui ti porto alla scoperta delle diverse aree di specializzazione in psicologia e dei diversi corsi di Laurea Magistrale attivi in Italia.

A proposito di specializzazioni, ti consiglio di rivolgerti sin da qui a percorsi inerenti al tuo futuro ambito di lavoro, ovvero alla professione di psicologo di comunità e scolastico. Alcuni corsi che mi sento di consigliarti sono:

Puoi consultare l’elenco completo qui.

Anche qui ti sarà richiesto di affrontare un tirocinio orientativo, questa volta della durata di 200 ore complessive. Ancora ti consiglio di indirizzarti verso strutture che operano nell’ambito scolastico e della psicologia di comunità!


Stai studiando o sei laureato in psicologia, ma non sai ancora quale sia lo sbocco lavorativo più adatto a te?

Se ancora non hai le idee chiare o vuoi conoscere la posizione lavorativa più adatta a te, rispondi a queste 4 semplici domande!

Scopri qual è il lavoro più adatto alle tue inclinazioni nel campo della psicologia!


Fai o hai fatto l’università?

Che ne pensi del tuo corso di laurea?

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Lo psicologo scolastico: chi è e cosa fa

Lo psicologo scolastico si occupa principalmente di: fornire sostegno psicologico sotto forma di counseling, sportelli di ascolto etc..; curare i rapporti con le famiglie; progettare interventi e percorsi educativi nella scuola; fornire assistenza ed orientamento agli studenti; aggiornare gli insegnanti e collaborare con loro; intervenire in situazioni di disagio psico-sociale di minori ed analizzare tale disagio per risolverlo.

Alcune competenze immancabili per diventare psicologo scolastico sono sono: la capacità di comprendere gli altri e di ascoltare attivamente; avere buone capacità di espressione sia scritta che orale; possedere un buon senso critico ed apprendere attivamente; saper gestire il tempo ed analizzare problemi complessi individuandone le migliori strategie di problem solving.

Ovviamente tutto ciò alla luce di profonde conoscenze nell’ambito della psicologia dello sviluppo e del ciclo di vita, utile a comprendere l’evoluzione dei soggetti in fasce d’età spesso molto sensibili!

Lo psicologo di comunità: chi è e cosa fa

Diventare psicologo di comunità vuol dire: progettare e realizzare interventi per favorire una buona qualità della vita nelle comunità; individuare e disinnescare i fattori di disagio sociale ed i fattori di rischio psicosociali, implementando la resilienza delle comunità; promuovere l’empowerment nei gruppi e nelle comunità; valutare ed implementare i servizi alla comunità; spingere i gruppi all’integrazione e alla nascita di una società democratica e partecipativa.

Le competenze richieste per diventare psicologo di comunità sono: avere un buon senso critico; saper comprendere gli altri ed ascoltare attivamente; avere buone competenze di espressione orale e scritta; possedere buone capacità di apprendimento attivo e problem solving.

Il tutto condito da ottime conoscenze sulle teorie della psicologia di comunità e sui principali orientamenti all’intervento moderni.

Inoltre una buona conoscenza dei progetti attualmente necessari e dei fondi stanziati dalla comunità Europea e da altri enti potrà fare la differenza tra uno psicologo che rimane con le mani in mano ed uno che riesce concretamente a lavorare!


A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.

Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?

Fai il test e scopri se sei più adatto al lavoro dipendente o autonomo!


La scelta più importante della tua vita

Se sei iscritto ad una triennale in Psicologia potresti star sottovalutando la scelta della Magistrale.

Questa decisione influirà tantissimo sul tuo futuro lavorativo e di conseguenza sulla qualità della tua vita.

Leggendo in rete sui forum e sui social ciò che dicono molti laureati in Psicologia, potrai renderti conto che sono tanti ad essere insoddisfatti della propria vita lavorativa e della propria condizione economica.

Secondo le indagini condotte dall’ENPAP il 40% degli Psicologi guadagna meno di 5000 euro l’anno, il 60% guadagna meno di 12000 euro l’anno (meno 1000 euro al mese).

Essendo molto difficile vivere con un reddito così basso, moltissimi degli iscritti all’albo sono costretti (prima o dopo, magari quando hanno il primo figlio) a svolgere altre professioni, rinunciando al loro sogno.

In Italia vivono un terzo di tutti gli psicologi che vivono in Europa, questo fa del nostro paese quello con la difficoltà più elevata nel lavorare in questo settore traendone una soddisfazione economica.

Al di là dei fattori esterni, la causa fondamentale della triste condizione in cui si trovano i laureati in Psicologia è la mancanza di informazioni e di un quadro completo sul mondo del lavoro in Italia nel settore della Psicologia.

Spesso la Magistrale si scieglie a caso, molti laureandi in Psicologia non si informano neanche su tutte le possibili Magistrali come hai fatto tu leggendo questo articolo.

Non comprendendo bene come funziona il mercato del lavoro dopo la Magistrale non si riesce a pianificare un futuro soddisfacente nel mondo del lavoro.

In quali settori è possibile lavorare come dipendenti?

Qual è la probabilità di riuscirci?

Cosa ha fatto chi c’è riuscito?

Quali errori ha commesso chi avrebbe voluto ma non ce l’ha fatta?

In quali settori la libera professione, l’essere freelance è una scelta praticamente obbligata?

In che settori lavorare autonomamente da soddisfazioni?

In quali è molto difficile?

Cosa hanno fatto i laureati in Psicologia di successo che lavorano autonomamente?

Quali errori ha commesso chi ci ha provato ma non è riuscito a fare della Psicologia una professione?

Perchè alcuni laureati si trovano a lavorare in settori completamente diversi dalla Psicologia?

Per il tempo che abbiamo impiegato nel realizzarlo e per la differenza che può fare nel tuo futuro lavorativo potrebbe costare centinaia di euro.

Scegliere la Magistrale significa prendere una decisione abbastanza definitiva su quello che sarà il tuo posto nella società.


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