Intervista a Federico Sbandi, Direttore della Digital Combat Academy, Scuola di Digital Marketing

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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il direttore della Digital Combat Academy: Federico Sbandi; lo abbiamo incontrato in occasione dell’evento Heroes, a Maratea.

Siamo sicuri che la Digital Combat Academy sia un’ottima opportunità per tutte le persone interessate al mondo del Marketing Digitale.

Se l’offerta formativa è tra le migliori nel settore è soprattutto grazie all’esperienza e alla storia di Federico, che può essere di ispirazione per molti.


1- Ciao Federico, presentati ai nostri lettori: Chi sei? Qual è stato il tuo percorso?

Di cosa ti sei occupato dall’inizio della tua carriera fino ad oggi?

Mi chiamo Federico Sbandi, ho 28 anni, sono nato a Roma da padre italiano e madre slovacca.

L’ultimo giorno di scuola, al liceo, il preside entra in classe, ci augura buona fortuna nella vita universitaria ma ci suggerisce di non iscriverci a Sociologia o Comunicazione perché altrimenti avremmo fallito nella vita. Mi iscrivo dunque alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, alla Sapienza di Roma.

Dopo un solo semestre universitario mi rendo conto che le materie di studio fossero interessanti, ma che da sole non mi avrebbe dato gli strumenti per accedere al mercato del lavoro in una posizione di vantaggio.

Decido dunque di investire il tempo delle lezioni in altro modo, lavorando a progetti extra accademici con altri studenti interessati al digitale.

Mi inizio a sporcare le mani con CMS, Social Media e SEO.
Imparo a utilizzare i Social Media per promuovere il mio brand personale e nel 2012 arrivo ad avere 20.000 follower organici su Twitter, quando la piattaforma aveva ancora un peso nel mondo.

Imparo a scrivere molto bene sul web, al punto che Il Fatto Quotidiano mi concede la possibilità di aprire un blog di tecnologia.

Ottengo la Laurea Triennale, e utilizzo la scusa della tesi per stringere rapporto con un Docente brillante, Christian Ruggiero. Mostro al Docente quanto fossi affamato e preparato rispetto agli altri Studenti. Grazie a lui trovo lavoro in un’agenzia di comunicazione basata a Roma.

Per un anno e mezzo lavoro full time in agenzia e, la sera e nei weekend, studio per il biennio di specializzazione.

In 18 mesi ottengo due promozioni in agenzia e mi laureo con 110 e Lode alla Magistrale.

Vengo dunque assunto a tempo indeterminato da un grande ospedale e centro di ricerca a Roma per gestire il progetto di digitalizzazione dell’azienda e, la sera e nei weekend, continuo a collaborare con l’agenzia romana da libero professionista.

Dopo 2 anni di doppio lavoro aiuto l’economia di casa e metto da parte più di 20.000 euro per andare a formarmi a San Francisco.

Mi pago un corso di marketing digitale e, con la scusa degli studi, conquisto sul territorio un lavoro come stagista nell’area marketing di una startup digitale basata proprio a San Francisco.

Torno dalla California iper stimolato, e la mia vita professionale inizia a decollare. Decido di disegnare un piano quinquennale, dal 2017 al 2022, basato su 3 pilastri.

Primo pilastro, il lavoro.
Sapevo di avere talento, ma anche di non essere pronto per aprire una mia agenzia di comunicazione. Accetto dunque l’idea di resistere altri 5 anni come lavoratore dipendente e accumulare esperienza a casa di chi ne sa più di me (per ora). Trovo lavoro in agenzie importanti che lavorano con le principali aziende in Italia e faccio network con clienti che, un giorno, saranno miei.

Secondo pilastro, l’impresa.
Sapevo di avere una passione, insegnare, e decido di fondare la Digital Combat Academy, una scuola di marketing digitale, con il mio amico e socio Fabrizio. La scuola ha aperto una prima sede nel 2017 Roma, e prevede di aprirne altre due nel 2019 a Milano e nel 2022 a San Francisco. Siamo giovani, competenti e affamati.

Terzo pilastro, il brand personale.
Sapevo di avere una competenza, il public speaking, ed era tempo di diffondere le mie parole e i miei pensieri in pubblico. RaiDue mi invita a gestire una rubrica sui Social Media in programma di punta della fascia pomeridiana. Inizio inoltre a fare da speaker ai principali eventi di tecnologia in Italia.

2- Quanto pensi siano state importanti, per arrivare dove sei ora, la tua formazione universitaria, quella privata, e quella lavorativa?

La formazione universitaria mi ha dato la mentalità. Mi ha insegnato a organizzare il lavoro per perseguire un obiettivo, ovvero accumulare nozioni e prendere un bel voto. Il modo in cui uno Studente organizza il proprio studio, e si prepara a un esame, è un’interessante anteprima del tipo di lavoratore che sarà.

La formazione privata mi ha dato gli strumenti. Mi ha mostrato quali sono le armi a disposizione di un lavoratore digitale, e quali di queste mi piacesse maggiormente maneggiare. Consumare libri, articoli e video sulla base dei propri interessi permette di esplorare materie che durante il percorso accademico non vengono trattate, ma sono più vicine al mercato del lavoro.

La formazione lavorativa mi ha dato l’esperienza. Mi ha consentito di portare a terra la mentalità e gli strumenti accumulati negli anni precedenti. Mi ha mostrato le sfumature invisibili di un ambiente di lavoro, relazionali e lavorative, che nessun manuale potrà mai insegnare.

3- Come e perché è nata la Digital Combat Academy? Spiegaci cosa fa esattamente la tua scuola.

La Digital Combat Academy è una scuola di marketing digitale. La scuola ha aperto una prima sede nel 2017 Roma, e prevede di aprirne altre due nel 2019 a Milano e nel 2022 a San Francisco.

La scuola nasce da una mia passione e da una mia intolleranza.

La passione è quella di insegnare, e di condividere l’esperienza acquisita in ufficio con persone che vogliono attaccare il mercato del lavoro in una posizione di vantaggio.
Sentivo di voler dare al mondo quello che io non ho mai avuto, cioè un mentore professionale.

L’intolleranza è quella di aver insegnato, e di aver visto quanto mal gestiti siano i corsi di alta formazione delle università e delle altre scuole private. Sentivo di aver accumulato talmente tanta esperienza negativa come Studente universitario e Docente privato, da poter fondare la mia, di scuola.

Noi della Digital Combat Academy eroghiamo solo formazione in aula, perché non crediamo nei corsi online. Combattiamo la politica commerciale dei nostri principali concorrenti che vendono video pre-registrati e privi di interazione con lo Studente, semplicemente perché fa marginare di più.

In un mondo digitale mettiamo il contatto umano al centro di tutto.

I corsi in aula durano 3 mesi, si sviluppano lungo 12 settimane di formazione e 96 ore di lezione totali. Ogni settimana viene insegnata una materia nuova da un Docente diverso, tra i 26 e i 35 anni, specializzato in una disciplina verticale del marketing digitale.

Ho selezionato personalmente ogni singolo Docente per competenza e carattere, per successi acquisiti sul CV e spiccate capacità didattiche. Da noi insegna solo chi lavora.

4- Che tipo di studenti si sono seduti tra i banchi della Digital Combat Academy?

Alla Digital Combat Academy accogliamo quattro macro target. Te li elenco in ordine strategico.

Il primo target sono gli studenti universitari. Frequentano la triennale o la magistrale. Vengono da noi per integrare il percorso universitario ed esplorare le competenze che, un giorno, gli daranno lavoro.

Il secondo target sono i giovani professionisti. Lavorano da 1-2 anni in startup, PMI o agenzie locali. Vengono da noi per accelerare la loro carriera in azienda e dotarsi di competenze che, in azienda, nessuno può insegnargli.

Il terzo target sono i freelance. Lavorano da 2-5 anni come liberi professionisti. Vengono da noi per acquisire competenze per ampliare la loro offerta di servizi, che gli permette sia di conquistare più clienti sia di marginare di più su ogni di loro.

Il quarto target sono gli startupper. Lavorano da 1-2 anni come imprenditori digitali. Vengono da noi per esplorare le competenze strategiche che gli permettono di gestire meglio le proprie limitate risorse di marketing, sia umane che economiche.

5- Cosa avete in serbo per il 2019?

Come da piano quinquennale, a ottobre 2019 apriremo la seconda sede della scuola a Milano.

Da quando sono tornato dalla California faccio sempre in modo che il mio destino professionale come lavoratore dipendente sia allineato ai miei obiettivi imprenditoriali con la scuola. Per questo a ottobre 2018 mi sto trasferendo per lavoro proprio a Milano.

Ho voluto attaccare con 12 mesi di anticipo il territorio in cui apriremo la nostra seconda sede dopo Roma.

Saranno 12 mesi intensi. Da un lato dovrò lavorare full time per una società internazionale come consulente di marketing digitale. Dall’altro dovrò disegnare da zero il piano formativo, decidere le materie, reclutare i Docenti, trovare una location, studiare il target, settare il pricing, e infine gestire il marketing della scuola.

I nostri concorrenti principali non hanno idea di quanto danneggeremo la loro serenità accademica, ora che apriamo una seconda sede a Milano. Stiamo per attaccare il territorio dove quasi tutte le scuole concorrenti hanno il quartiere generale e la principale fonte di reddito. Provo quasi empatia verso di loro.i.

6- Alcuni pensano che il digitale sia un mondo in cui è facile avere successo; altri, in opposizione, non ne comprendono minimamente le potenzialità.

Qual è la tua opinione a riguardo?

Il digitale è come molti settori professionali.
Se gli dai poco, non ti restituisce nulla. Se gli dai molto, ti può restituire grandi cose.

Per una questione puramente statistica nel digitale ci sono sempre più lavori disponibili, sia ai piani alti (dirigenti, manager etc) che ai piani meno alti (figure junior, freelance).
Questo non significa tuttavia che qualcuno regali il lavoro.

C’è una barriera all’ingresso, e si chiama competenza.

Il carattere informatico delle piattaforme digitali rende la misurazione delle performance di un lavoratore più facile.

Questo significa che è difficile nascondersi, o mascherare la propria incompetenza.
Chi demerita resterà sempre allo stesso livello, chi merita salirà.

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