Se vuoi scoprire come diventare avvocato in Italia questo è l’articolo che fa al caso tuo. Scopriamo insieme tutti gli step necessari a lavorare come avvocato, partendo dal corso di studi in Giurisprudenza fino ad arrivare all’esame di abilitazione da avvocato.
In questo articolo troverai, inoltre, tutte le informazioni utili per la tua futura pratica forense e per l’iscrizione all’albo, oltre che le diverse specializzazioni professionali che potrai scegliere lungo il tuo percorso per diventare avvocato.
Scopriremo insieme anche i guadagni medi dell’avvocato in Italia e tutte le competenze maggiormente richieste nel mondo del lavoro, utili per iniziare sin da subito la tua carriera con il piede giusto e sbaragliare la concorrenza.
Come diventare avvocato: la laurea in Giurisprudenza
Il primo step obbligato per diventare avvocato in Italia, è sicuramente quello di ottenere una laurea in Giurisprudenza.
Come sicuramente saprai, in linea di massima non dovrai sostenere alcun test per accedere ai corsi di Laurea a ciclo unico in Giurisprudenza.
Sono infatti poche le università italiane che richiedono il superamento di un test d’ingresso per l’accesso ai corsi di Giurisprudenza e te ne parlo nel mio articolo Giurisprudenza: guida ai corsi di Laurea a Ciclo Unico e Triennali.
Corso della durata di 5 anni, la laurea in Giurisprudenza ti preparerà alla professione di avvocato, notaio, magistrato ed esperto legale grazie ad esami in ambito del diritto, economico e filosofico-giuridico.
Insomma, un corso di laurea in Giurisprudenza ti fornirà tutte le conoscenze di base per diventare avvocato oltre a permetterti, durante l’ultimo semestre dei tuoi studi, di cominciare la pratica forense (il cosìdetto tirocinio o praticantato) di cui parleremo nel dettaglio più avanti.
In alternativa al corso di 5 anni in Giurisprudenza potrai optare per la formula 3+2, ovvero optare per una Laurea Triennale in Scienze Giuridiche e continuare con una successiva specializzazione con una Laurea Biennale Specialistica (di cui ti parlo sempre nel mio precedente articolo).
Conoscere gli sbocchi professionali a cui avrai accesso dopo gli studi è il primo passo per scegliere che tipo di professionista diventare e, di conseguenza, quale strada intraprendere.
Se ancora non hai le idee chiare o vuoi conoscere la posizione lavorativa più adatta a te, rispondi a queste 4 semplici domande!
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Come diventare avvocato: dopo la laurea
Concluso il tuo percorso di studi arriverà l’ora di gettarsi a capofitto nel mondo del lavoro, facendo esperienza pratica del mondo degli avvocati grazie alla pratica forense, prima di accedere all’esame d’abilitazione ed ottenere l’abilitazione per esercitare come avvocato.
Guardiamo insieme tutti i passaggi.
La pratica forense
La pratica forense (o praticantato), ti aiuterà ad entrare in contatto con il mondo del lavoro.
Il tirocionio da avvocato dura di regola 18 mesi, che possono ridursi ad un solo anno se sceglierai di iscriverti ad una Scuola di specializzazione la quale potrà sostituire il periodo di praticantato.
In ogni caso, durante i 18 mesi di pratica forense avrai degli obiettivi da perseguire. In primis, durante questo periodo ti sarà richiesto di partecipare a 60 udienze, divise in 20 udiende per semestre.
La tua presenza sarà controllata dal giudice, pertanto fai attenzione che questa venga sempre indicata nel verbale dal cancelliere o, nel caso, potrai segnalarla tu.
Ti sarà inoltre richiesta una frequentazione assidua dello studio dell’avvocato al quale ti sarai rivolto per il tuo tirocinio, in ogni caso non inferiore alle 15 ore settimanali.
Dal settembre 2018, inoltre, alla pratica forense viene affiancato un corso di formazione della durata minima di 160 ore. Questo corso, organizzato dai Consigli dell’ordine in collaborazione con scuole e associazioni forensi o con le università, prevdono:
- Un metodo di inegnamento casistico, in cui ti sarà sottoposto un caso contoverso da risolvere (un vero e proprio assaggio del tuo futuro lavoro di avvocato)
- Due verifiche intermedie
- Una verifica finale
Per quanto riguarda il discorso soldi, ho una buona ed una cattiva notizia.
Durante i primi sei mesi potrai al massimo ottenere un rimborso delle spese che effettuerai per lo studio dove praticherai e nei successivi mesi potrai cercare di ottenere un compenso valutato dall’avvocato dello studio con il quale lavorerai.
La bella notizia, invece, è che potrai comunque svolgere un lavoro subordinato (pubblico o privato) per mantenerti durante il tirocinio, purché questo non vada ad inficiare la tua pratica forense
L’abilitazione
Una volta completato il tuo periodo di praticantato, potrai ottenere l’abilitazione di avvocato superando l’esame di abilitazione professionale. Vediamo insieme la sua composizione.
L’esame di abilitazione professionale
L’esame di abilitazione è composto da tre prove scritte in materia di diritto civile, penale e di redazione di un atto processuale ed una prova orale.
A detta di molti studenti passati per le aule di Classup potrai prepararti efficacemente all’esame di avvocato con i dovuti corsi o, più semplicemente, con il dovuto materiale.
In questo caso non possiamo che consigliarti: L’esame di avvocato. Manuale completo di preparazione alla prova orale e Esame avvocato. Il metodo per la preparazione delle prove scritte.
Non sono manuali economici, è vero, ma sono sicuramente utili per uno step così importante come l’esame di stato da avvocato.
Un’ultima cosa importante: non voglio assolutamente portare sfortuna, ma è bene che tu sappia che non ci sono limiti ai tentativi che si possono fare per superare l’esame di stato per l’abilitazione ad avvocato!
Iscrizione all’albo degli avvocati
Superato l’esame di stato potrai iscriverti al consiglio dell’ordine deglia avvocati della tua provincia, a seguito anche del giuramento dell’avvocato. In particolare questo è un passo più celebrativo che effettivo, ma è una giusta soddisfazione dopo una serie di successi non da poco!
In concomitanza all’iscrizione all’albo degli avvocati avrai anche l’obbligo di iscriverti alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense , così da avere un’utilissima assicurazione per la tua professione pagando i dovuti contributi.
Un ultimo passaggio risultante da una riforma recente è l’apertura di una partita IVA, elemento nuovo ma indispensabile per restare iscritto all’albo degli avvocati.
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Diventare avvocato: competenze e specializzazioni professionali
Ok, ora che abbiamo compreso come diventare avvocato è arrivato il momento di capire cosa vuol dire, effettivamente, lavorare come avvocato. Inizio subito col dirti che ci sono diverse specializzazioni professionali e che ci sono delle competenze trasversali richieste sempre nel mondo della Giurisprudenza.
Diventare avvocato: attività e competenze
Lavorando come avvocato sarai chiamato a presentare cause o istanze, risolvere controversie legali o sovrintenderei ai conteziosi, fornire consulenza legale, giudiziale o stragiudiziale sia a soggetti pubblici che privati oltre a redigere atti legali e presentarli.
Per affrontare con efficacia questi compiti ci sono alcune competenze specifiche che ti aiuteranno moltissimo.
Richiestissima è una conoscenza quasi mnemonica delle leggi, delle procedure legali, delle sentenze esecutive, delle sentenze e dei ruoli delle istituzioni.
Un’ottima conoscenza della lingua italiana è inoltre indispensabile per un avvocato che si rispetti. La proverbiale parlantina da avvocato parte proprio da una padronanza assoluta della lingua, da completare poi con un’attitudine innata nel parlare chiaramente e nell’essere eloquenti.
Comprendere rapidamente i problemi, attuare un buon ragionamento deduttivo ed induttivo e trovare soluzioni ottimali sulla base delle tue conoscenze è inoltre un’altra competenza innata, ma che potrai anche sviluppare sul campo durante le tue udienze.
In ultimo ti sarà indispensabile saper ascoltare attivamente per cogliere anche la più piccola informazione utile ai tuoi casi, comprendere testi scritti ed avere ottime capacità di produzione scritta al fine di redigere i suddetti atti legali.
Competenze, queste, che ti saranno richieste in tutte le specializzazioni che ora andiamo ad analizzare.
A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.
Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?
Fai il test e scopri se sei più adatto al lavoro dipendente o autonomo!
Diventare avvocato: le specializzazioni professionali
In quanto avvocato potrai lavorare nel privato, per enti pubbliche e come esperto legale in imprese di vario genere.
Lavorare come avvocato
Potrai svolgere la professione di avvocato:
-
Penalista: ti occuperai prevalentemente dei rapporti tra i cittadini e la Procura della Repubblica. Ciò vuol direche ti occuperai dei reati contro lo Stato, contro il patrimonio, in materia di finanziamenti e così via
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Civilista: ti occuperai di problematiche insorte tra privati come cause di condominio, sulla proprietà dei beni, cause di separazione, divorzio e mantenimento, o anche di cause contro banche o tra soci e società
Lavorare come esperto legale in enti pubblici
- Avvocato dello stato: facente parte dell’Avvocatura dello Stato, questo professionista si occupa di rappresentare lo stato italiano in quanto soggetto giuridico tutelando gli interessi patrimoniali e non patrimoniali dello stesso. L’avvocato dello stato si occupa anche di consulenza legale alle amministrazioni statali.
Lavorare come esperto legale nelle imprese
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Consulente in proprietà industriale: questo professionista si occupa di tutelare la proprietà industriale, ovvero di garantire al soggetto la tutela conferita dal brevetto, dal marchio o dal design registrato. Suo compito è rappresentare il titolare di un brevetto o un marchio all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi così da garantirne la proprietà intellettuale.
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Esperto di contrattistica internazionale: è un professionista che si occupa dei rapporti commerciali con le controparti in altri paesi, fondamentale in un panorama economico sempre più globalizzato per dare una marcia in più alle industrie moderne
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Esperto legale o giurista d’impresa: questo esperto legale si pone come punto d’incontro tra giurisprudenza e management. Forte di profonde conoscenze nella gestione e management d’impresa, questo professionista si occupa sia di gestire il budget aziendale sia delle possibile controversie legali e del rapporto dell’azienda con legali esterni
Quanto guadagna un avvocato: i numeri della professione
Sintetizzare i guadagni dei professionisti giuristi non è facile anche alla luce delle differenti possibilità di impiego segnalate nelle righe precedenti.
In linea di massima un avvocato che lavora nell’ambito del privato guadagna all’incirca 3000 euro al mese, ma i picchi massimi ed i guadagni minimi sono molto influenzati dall’esperienza, dallo studio in cui lavorerai e dall’effettiva entità dei casi che seguirai.
Per quanto riguarda il settore degli enti pubblici, i guadagni si aggirano intorno ai 6000 euro mensili, con un netto incremento medio anche vista la grandissima responsabilità che questi professionisti si assumono quotidianamente.
In ultimo, i professionisti legati al mondo delle aziende private guadagagnano circa 3500 euro al mese, con stipendi vicini a quelli degli avvocati "tradizionali".
Un avvocato, quindi, guadagna cifre comunque importanti e che possono drasticamente salire in base alle scelte di carriera effettuate!
Studi o hai studiato giurisprudenza e vorresti lavorare in questo campo, ma non hai ancora deciso per quale ruolo professionale vorresti proporti?
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