La ricerca di un web developer (o sviluppatore) è in crescente aumento.
Oggi, i privati e le aziende contano sui propri siti web per incrementare i profitti. Ma chi si occupa della gestione di un sito web?
Abbiamo già parlato della figura professionale del front-end developer nel precedente articolo
Adesso vogliamo parlarti del programmatore back-end: cos’è un back-end developer, di cosa si occupa e come diventarlo?
Cos’è un back-end developer?
Se, come abbiamo imparato, il front-end developer si occupa dell’accessibilità e del design di un sito web, il back-end developer è quella figura che cura il lato strutturale, le fondamenta dello stesso tramite l’utilizzo di software e database.
Il suo lavoro è, in breve, fare in modo che il sito risulti veloce, sicuro e affidabile.
Come opera il back-end? Tramite la scrittura in codice, ovvero la programmazione.
Il back-end conosce i codici HTML e CSS, ma non è propriamente ciò di cui si occupa.
Il suo compito è quello di creare e agire sui siti dinamici, che cambiano costantemente (Facebook ne è un esempio).
I linguaggi di programmazione più utilizzati dal back-end sono tre:
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PHP: è probabilmente il linguaggio di programmazione più semplice e immediato, con una sintassi molto simile a Java. Si tratta di un linguaggio a oggetti e procedurale.
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PHYTON: con una sintassi più semplice rispetto a PHP, ha un codice facilmente leggibile e proprio per questa caratteristica è molto indicato per i principianti programmatori. Il più popolare framework di Python è Django.
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RUBY: in Ruby il developer utilizza la programmazione orientata agli oggetti che consente di avere controllo anche su progetti di grande dimensione e utile per la creazione di oggetti software comunicanti tra loro. Il framework più popolare di Ruby è Ruby on Rails.
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Quali sono i requisiti per diventare un back-end developer?
Il programmatore back-end si occupa di costruire un sito web da zero.
Un buon web developer deve quindi avere dimestichezza con i linguaggi di programmazione ed essere un abile problem solver.
Eppure non si tratta di un lavoro individuale.
Mettere su un sito è un lavoro collettivo: il front-end e il back-end devono infatti operare fianco a fianco per un risultato ottimale (pur non essendo la sua prerogativa, infatti, il programmatore back-end conoscerà sicuramente anche i codici HTML e CSS).
Benché si tratti di un lavoro tecnico, anche questa figura professionale deve saper collaborare e dimostrarsi abile nel lavoro di gruppo.
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Come diventare un back-end developer?
Per diventare un programmatore back-end non è strettamente necessario conseguire una laurea in ingegneria informatica, quanto acquisire le giuste competenze in ambito di programmazione.
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Avrai l’opportunità di sviluppare dei progetti reali e di interagire con i docenti per dissipare incertezze, approfondire tematiche e migliorare le tue prestazioni.
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Back-end developer: libri consigliati
Se leggendo quest’articolo il tuo interesse per i linguaggi di programmazione si è rafforzato, ti suggeriamo di leggere "Programmare con Python. Guida completa" di Marco Buttu, consigliato dalla community del sito www.python.org.
Python è infatti il linguaggio di programmazione più utilizzato a livello mondiale grazie alla sua versatilità.
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Ottimo per i principianti è anche "Sviluppare applicazioni con PHP e MySQL. Guida per imparare la programmazione web lato server".
La guida segue infatti un percorso graduale, dalle nozioni base a una conoscenza più approfondita dell’argomento.
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A prescindere dal settore professionale che sceglierai di perseguire è fondamentale che tu capisca se vuoi essere un lavoratore dipendente o indipendente.
Come fai a sapere quali sono le tue attitudini e a capire se sei più predisposto all’uno o all’altro?
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Back-end e lavoro: quanto guadagna un back-end?
Ti stai chiedendo quanto guadagna un back-end developer?
Lo stipendio medio di un professionista in posizione junior va dai 18.000 ai 29.000 euro l’anno, mentre in posizione senior dai 48.000 ai 100.000.
Questa è l’era di internet! Se la tua idea è trovare un lavoro che abbia a che fare con la tecnologia, sei sulla strada giusta.
Oggi non esiste azienda che non abbia un proprio sito e la richiesta di figure professionali come i programmatori sono in progressiva crescita.
Quindi se pensi che la tua passione per l’informatica non debba rimanere solo un hobby, valuta l’ipotesi di farla diventare un lavoro.
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